Lavoro del SEO

Nei giorni scorsi, con un collega, abbiamo discusso dei vecchi tempi in cui molti vendevano la SEO con pagamento “ad esito raggiunto”. Ti dico subito che pure io l’ho fatto, quando Google era molto più semplice da “interpretare” e comunque solo in alcune nicchie piuttosto semplici da scalare. Oggi, ai prospect (parola grossa…) che mi dicono “se sei così bravo a fare il SEO, perché non ti posso pagare solo quando il mio sito sarà posizionato su Google per le parole chiave che ti dico io?”, rispondo solitamente così: Premesso che si dovrebbe pensare ad ottenere traffico qualificato e NON al posizionare keyword, il lavoro di un SEO è simile al lavoro di…

  • …un medico. Anche il migliore specialista non potrà garantirti al 100% di riuscire a guarirti completamente, soprattutto se hai un problema grave (o magari trascurato da tempo). E comunque lo paghi al termine di ogni visita.Questa metafora è dedicata a chi si presenta con un sito in condizioni pietose, magari ultra-penalizzato, lasciato al suo destino da anni, e però pretende che il SEO lo sistemi in tempi rapidissimi usando la sua “bacchetta magica”.
  • …un avvocato. Nessun legale potrà assicurarti di vincere una causa. Dall’altra parte c’è un altro legale (spesso agguerrito almeno quanto il tuo), e inoltre l’ultima decisione spetta al giudice. E comunque l’avvocato ti emette la sua salata parcella.Questa metafora è dedicata a chi pensa che il suo sito sia così bello e fatto così bene da non temere il confronto/giudizio né dei concorrenti, né dei motori di ricerca. E quindi il SEO deve fare un lavoretto ridicolo per riuscire a posizionarlo.
  • …un addestratore di cani. Immagina un concorso nel quale vari cani si confrontano per bellezza, agilità, obbedienza. I cani sono tanti, ognuno con le sue caratteristiche, e ogni padrone vorrebbe vedere il suo cane sul podio. Ma in pochi ce la faranno a conquistare l’ambita medaglia, magari proprio quelli che tu diresti “ma come è possibile che quel cane abbia vinto???”. Anche in questo caso, chi ha addestrato o agghindato il tuo cane, ti chiederà i soldi indipendentemente dall’esito del concorso.Questa metafora è dedicata a chi pensa di correre sulle SERP da solo, mentre non si rende conto che in certi settori decine di SEO combattono fra loro col coltello fra i denti. E l’ultimo giudizio inappellabile, alla fine, rimane quello di Google.

Se hai in mente qualche altra similitudine, postala pure nei commenti. 🙂