Critica SEO e Web Marketing

Premetto che il post di oggi sarà un pochino acido, ma mi sembra giusto tornare a vestire il mio ruolo di “bastian contrario” ed evitare quello tutto sorrisi e pacche sulle spalle, che lascio volentieri ad altri. Opero su Internet dal lontano 1995, e da 10 anni (o poco più) mi sono spostato verso la SEO e il web marketing. Ho visto nascere e morire diverse community (o meglio, tentativi di community), ho visto sparire dalla scena tanti personaggi mitici (agoago su tutti) e tanti blog (Marketing Routes su tutti), ho visto sgonfiarsi notissimi forum (qualcuno ricorda “Motori di Ricerca e Web Marketing” di HTML.it?), ho visto consolidarsi solo pochissimi nomi meritevoli (talmente pochi che si contano sulla punta delle dita di una mano). Sembra un po’ un discorso da vecchio nostalgico, di quelli del “si stava meglio quando si stava peggio”, ma purtroppo è così: pian piano siamo entrati nell’epoca dell’involuzione e del decadimento. Ho visto crescere l’offerta di corsi ed eventi all’inverosimile, al punto che oggi si possono probabilmente contare più corsi SEO e web marketing che corsisti. Tanti docenti improvvisati, tante slide riciclate. Rarissimi i corsi decenti tenuti da professionisti in gamba, che stentano ad emergere in questo marasma. Ho visto personaggi passare dal fare marketing al fare i “maestri di vita”, un po’ Tony Robbins un po’ manuale di PNL di quart’ordine. Altri passare dalla SEO alla filosofia/misticismo/religione. Seguiti da persone che sembrano gli invasati di una setta. Litigare come ossessi con gli invasati di altre sette. Ho visto ignobili leccapiedi/doppiogiochisti parteggiare pubblicamente per il guru di turno, e contemporaneamente denigrarlo via messaggi privati. Se certi sapessero quante serpi stanno allevando in seno… Ho visto ognuno coltivare il proprio orticello. Grandi promesse di accordi e collaborazioni, ma mai un prospect reale in arrivo. Finti sorrisi e grandi pugnalate alle spalle. Falsa modestia e rosicamento a 1.000. Lotte fra fazioni che manco i Guelfi e Ghibellini. Ho visto agenzie, anche di un certo peso, mettere a listino la SEO senza poterla/saperla vendere. Prendono il cliente, gli fanno un contratto con dentro (anche) il “posizionamento su Google”, e poi cercano in fretta e furia il primo consulente SEO freelance sulla piazza per levar loro le castagne dal fuoco. Ho visto l’inaffidabilità di tanti “giovani emergenti”. Personaggi bravissimi a scrivere frasi motivazionali, ma quando si tratta di rispondere ad una email o a un messaggino per una buona occasione di lavoro/consulenza, non c’è proprio modo. Ignorano prospect ed opportunità che è una bellezza. Parlano sempre di lavorare duro, ma sulle loro bacheche ci sono solo foto di vacanze e “bella vita”. Ho visto il fallimento del win-win. Gente che si è presa i clienti che gli ho passato (per la logica del “fare rete” che porto avanti da sempre), e che mai ha ringraziato. Non dico pagato, ma manco ringraziato. Gente che addirittura si è “bullata” pubblicamente di quel lavoro, che mai avrebbe avuto la capacità di ottenere con le proprie forze. Infine ho visto la visibilità diventare la cosa più potente. Più di ogni competenza ed esperienza. Oggi molti clienti si fanno attrarre dagli onnipresenti sui tutti i social, dai prezzemolini che partecipano a tutti gli eventi del settore, che magari scrivono quotidianamente su uno o più blog, ma che hanno una frazione delle capacità (e del tempo) dei “meno visibili”. Clienti che prendono la scottatura, e poi tornano con la coda fra le gambe da chi si fa il mazzo da sempre dietro le quinte, ma non ama apparire più di tanto. E poi c’è ancora chi mi chiede perché faccio l’orso che ama stare nella sua grotta…