Un consulente di carattere

Sono ormai 20 anni che lavoro online, che mi guadagno da vivere grazie a Internet. Sono stato piccolo imprenditore, dipendente e infine consulente. In tutto questo lungo periodo, ho coperto un sacco di ruoli nei quali ho sempre avuto a che fare con gli utenti, i prospect, i clienti finali. Mi sono trovato insomma nella condizione di dover dare molto spesso pareri, consigli, aiuti di vario tipo. Nel tempo il mio carattere è cambiato, e parecchio. Da persona tutto sommato timida e mite, son diventato sempre più diretto, duro, senza peli sulla lingua. Qualcuno mi darebbe del burbero, del ruvido, dell’orso. In realtà io credo di essere migliorato. E non lo dico per superbia o spocchia, attenzione. Lo dico perché credo che un cliente abbia bisogno di risposte oneste e schiette, e non di carezze e pacche sulle spalle. Purtroppo noto invece che il “cliente medio” non ama sentirsi dire la verità. E’ un po’ come quello che va dal medico, e pretende che il dottore gli dica che va tutto bene, che gli prescriva un innocuo placebo. Anche se ha un male gravissimo. Se gli dici che il suo sito è da rivoltare come un calzino, che i suoi contenuti fanno schifo pure al Panda, che i suoi link non se li mangerebbe nemmeno il Penguin, che la user experience delle sue pagine è peggio di quella del labirinto di Cnosso, che con quel sito non potrà generare manco mezza conversione, ecco che si mette sulla difensiva. O peggio, sparisce del tutto. Sembra non accettare il fatto che le sue competenze, o quelle dei suoi collaboratori, o dei precedenti consulenti, risultino tutto sommato mediocri (se non pessime). Questo perché in pochissimi, anzi praticamente nessuno ama sentirsi dare dell’incompetente, sia direttamente che indirettamente. Direttamente, se gli appunti sono rivolti al suo (cattivo) operato. Indirettamente, se le note sono rivolte all’operato dei suoi attuali collaboratori o dei suoi precedenti consulenti: in quest’ultimo caso, “offendi” la sua capacità di saper scegliere, di circondarsi delle persone giuste. Se fai parte di questa categoria di persone un po’ troppo permalose e suscettibili, cerca – per il tuo bene – di cambiare. Cerca di essere il più scemo della stanza. Sì, hai capito bene. Quando per troppo tempo vedi che non impari nulla di nuovo, quando ti sembra di essere circondato da troppi yes man, o da persone che non sono in grado di darti nuovi stimoli, cambia aria. Oppure cambia le persone chi ti stanno attorno. Fai un bagno di umiltà, accetta le critiche. Abbatti i tuoi preconcetti e i tuoi pregiudizi. Esplora punti di vista differenti. E cerca di “assorbire” quante più nozioni possibili da chi ti sta offrendo la sua consulenza. Se come consulente cerco di non indorare troppo la pillola, la cosa dovrebbe essere apprezzata: ti faccio risparmiare un sacco di tempo in convenevoli e vado dritto al punto, subito al sodo, senza inutili ipocrisie. E se risparmi tempo risparmi pure soldi, visto che il mio tempo (e anche il tuo!) è denaro. O preferisci invece pagare qualcuno per ricevere dei complimenti?