Il 18 Luglio Google ha modificato la paginetta della sua guida per webmaster relativa agli schemi di link, ovvero quei link atti a manipolare il PageRank e il posizionamento sul motore di ricerca. Diversamente da un altro caso recente, questa volta le modifiche sono state fatte anche alla pagina italiana (e non solo a quella inglese), con l’inserimento di una serie di esempi di cose da NON fare (se si vogliono evitare penalizzazioni). Ecco quelli che Google considera oggi come “link non naturali”, e che pertanto violano le sue linee guida: 1. Pubblicità in formato testo per aumentare la classificazione PageRank Questa cosa la sapevamo già molto bene: gli annunci pubblicitari, testuali o banner che siano, NON devono passare PageRank, e pertanto i link collegati a tali annunci dovrebbero essere “sterilizzati” (per esempio, utilizzando l’attributo rel=”nofollow”). 2. Inserzioni o pubblicità nativa che prevedono la ricezione di un pagamento per gli articoli che includono link per trasferire il PageRank. E’ la conferma di quanto ha detto più volte Matt Cutts negli scorsi mesi: se ben ricordi, a inizio Giugno ho scritto un post proprio sulla penalizzazione da Advertorial, ora ufficializzata. 3. Link con anchor text ottimizzato in articoli o comunicati stampa distribuiti su altri siti. Ad esempio: Ci sono molti anelli nuziali sul mercato. Se vuoi sposarti, dovrai scegliere l’anello migliore. Dovrai anche acquistare fiori e un abito nuziale. In pratica Google sta dicendo che i contenuti (e, di conseguenza, anche i guest post) pubblicati su siti diversi dal tuo NON devono avere link e ancore troppo ottimizzate (come invece lo sono i corsivi dell’esempio qui sopra). Questa indicazione, a mio parere, è parente stretta dell’arcinoto Penguin4. Link di siti di directory o segnalibri di bassa qualità Ricordo che nel 2007 Google penalizzò diverse directory che vendevano link, nel 2008 eliminò i riferimenti di DMOZ e Yahoo! dalle sue linee guida e nel 2009 Matt Cutts intervenne per spiegare quando una directory è utile e di valore, e quando non lo è. E’ comunque interessante notare come i link da directory e bookmark site di bassa qualità, prima piuttosto tollerati (o comunque reputati ininfluenti) sono ora ufficialmente considerati innaturali agli occhi di Google, e quindi in aperta violazione alle sue linee guida. 5. Link incorporati in widget che sono distribuiti su vari siti, ad esempio: Visitatori di questa pagina: 1472 assicurazioni auto Se includi un widget con dentro un link ottimizzato tipo quello qui sopra, Google ti sta dicendo che rischi grosso: sarà così anche per i tanti plugin che auto-linkano il loro sito? O per certe infografiche? 6. Link ampiamente diffusi nei piè di pagina di vari siti E’ nota anche come footer link penalty: Google ribadisce di non gradire chi cerca di fare link building tramite link nei footer, anche se penso che questa pratica sia stata abbandonata da tutti ormai da anni (per un po’ di tempo, è stata una “furbata” utilizzata da molti creatori di temi WordPress…). 7. Commenti nei forum con link ottimizzati nel post o nella firma, ad esempio: Grazie, ottima informazione! – Paolo pizza da paolo pizza a roma la migliore pizza a roma Questa è interessante: per quanto riguarda la firma, credo che la stragrande maggioranza dei forum abbia i link col rel=”nofollow”, e quindi il problema non si pone. I link “senza filtro” all’interno dei post, sono invece ancora permessi da diversi forum: i moderatori saranno costretti a fare gli straordinari? 🙂