Penguin 4

Dopo mesi di attesa, anzi oserei dire anni (visto che l’ultimo update fu nell’Ottobre del 2014), il 23 Settembre 2016 Google ha annunciato ufficialmente che il Penguin è ora parte del suo core algorithm. Prendendo spunto dall’annuncio ufficiale e da questo post di Jennifer Slegg, vediamo quali sono le novità e i dettagli di questa quarta (e ultima) release del tanto temuto Pinguino di Google, la cui prima versione risale al lontano Aprile del 2012.

Penguin fa parte del “core”

Come già successo per il Panda, ora anche il Penguin è stato integrato nell’algoritmo “core” di Google, assieme a tutti gli altri 200 e più famosi (e spesso sconosciuti) segnali. In altre parole, da qualche giorno anche il Penguin è un componente stabile dell’algoritmo, e non è più un “filtro esterno” che veniva lanciato ogni tanto.

Penguin è attivo in tutte le lingue

Google ha confermato che il nuovo Penguin è stato rilasciato contemporaneamente in tutte le lingue e in tutti i paesi. In passato è capitato molto spesso che Google lanciasse i suoi update prima in lingua inglese, e settimane o mesi più tardi nelle altre lingue. In questo caso, invece, il rilascio è avvenuto nello stesso momento ovunque (pertanto anche in Italia).

Penguin è ora in real-time

Questa è la notizia che tutti i SEO stavano aspettando. Da oggi non è più necessario attendere un nuovo refresh del Penguin per uscire da una precedente penalizzazione: ora il Penguin lavora in tempo reale, e quindi dovrebbe essere sufficiente una scansione/reindicizzazione della pagina “ripulita” dagli spam link in ingresso per riportarla nelle SERP del motore di ricerca.

Penguin è più “granulare”

Google ha affermato che il Penguin is now more granular: “ora il Penguin svaluta lo spam adattando il ranking in base ai segnali di spam, anziché interessare il ranking dell’intero sito.” La frase, perlomeno a me, è risultata piuttosto ambigua. Jennifer Slegg ha chiesto a Google se con il termine “granularità” si intende che il Penguin può impattare sulle singole pagine del sito, per esempio a causa di link spammosi che colpiscono solo una singola pagina interna. Un portavoce di Google le ha così risposto: “No, significa che ha effetti sulla granularità più fine rispetto ai siti. Non significa che ha effetti solo sulle pagine”. Francamente questa dichiarazione mi ha confuso ancora di più, ma provo ad interpretarla così: se prima il Penguin tendeva a colpire l’intero sito web, ora può colpire indifferentemente singole sezioni del sito e/o singoli contenuti. O almeno spero di aver capito bene…

Cosa fare per NON essere penalizzati dal Penguin 4.0

La nuova versione dell’algoritmo di Google per la penalizzazione dei link di scarso valore è entrata ufficialmente in attività da pochi giorni, e già in rete si trovano una serie di dibattiti e opinioni tra loro discordanti. In questo paragrafo del post trovi alcuni consigli, forniti da Claudio Marchetti, su come scegliere nel migliore dei modi i backlink per i propri progetti. Qualità e non quantità Quando si avvia una campagna di link building, bisogna scegliere link di qualità e non cercare il maggior numero di link facendo incetta di quelli a basso prezzo. Poiché Google continua a migliorare il suo algoritmo per la verifica dei backlink, di sicuro si può evincere che questo è uno dei fattori che maggiormente tiene in considerazione nelle sue valutazioni. Fare link building è costoso, ma è sicuramente una delle azioni a livello SEO che maggiormente può portare dei benefici nei posizionamenti del vostro sito internet. Scegliere dei link low budget perché tanto fanno numero, nel medio/lungo periodo può portarti a ricevere una serie di penalizzazioni. Le directory non funzionano nel 2016 Una delle tante leggende urbane che si leggono nei vari commenti dei post di Facebook. Non funzionano le directory generaliste di scarso valore, ma ricevere un link da una directory verticale sull’argomento che trattiamo è sempre un plus in ogni strategia di link building. Ogni link deve arrivare da un indirizzo IP e da un singolo dominio Non sempre quest’affermazione è vera, anche in questo caso è da verificare con attenzione ogni singolo caso. Se si ricevono due link da Repubblica, dall’Huffington Post o da un’altra testata giornalistica con un’ottima autorità, Google sinceramente non vede la cosa in malo modo. In buona sostanza, anche questo fattore della link building è opinionabile in base alla situazione in cui ci si trova. Guest post Sviluppare una serie di contatti con blogger e siti inerenti il sito che dobbiamo posizionare, è il sistema migliore per riuscire a trovare persone disposte a pubblicare dei nostri contenuti. Contenuti che, al loro interno, conterranno un link verso una pagina del progetto su cui stiamo lavorando. Anche in questo caso, è importante scegliere con cura il sito che ospiterà il nostro guest post. Maggiore sarà la qualità del sito che c’invia il link, maggiore saranno i benefici che porterà al posizionamento del nostro sito. Link earning e buoni contenuti Creare dei contenuti di ottima qualità, che con il tempo possano far acquisire al sito dei link spontanei, è ancora una delle tattiche migliori di link earning. Anche se questa strategia può sembrare antiquata, insieme ai guest post è sicuramente il sistema migliore per incrementare il posizionamento di un sito in maniera naturale e al riparo dalle penalizzazioni. PBN Con la sigla PBN s’indica un insieme di siti utilizzati per creare dei link verso uno o più progetti. La particolarità di questi siti, è che chi li crea ha il pieno controllo sia sui contenuti sia sul tipo di link che si crea. Se usati nel modo migliore, possono portare un enorme valore alle strategie di link building. Se si utilizzano nel modo sbagliato, possono portare in poco tempo a ricevere una penalizzazione da parte del Penguin.

Non ci saranno altri Penguin Update!

Ora che il Penguin opera in tempo reale, ed è stato integrato nel core algorithm di Google, è finito anche il tempo in cui SEO e webmaster si tormentavano l’anima interrogandosi sui tempi e modi dei prossimi aggiornamenti, non sapendo se e quando sarebbero usciti da una eventuale precendente penalizzazione. Considerando che sono quasi 2 anni che il Penguin non viene aggiornato, credo che assisteremo ad una bella rivoluzione in certe SERP… a meno che il rilascio non sia già iniziato nei primi giorni di Settembre (quando abbiamo assistito ad un discreto scossone). 😉