Di ritorno da un corso SEO, dove ho ascoltato l’ennesimo consiglio su come fare backlinks, mi sono reso conto che il mio livello di frustrazione aveva superato la soglia di guardia! “Quando fai backlinks scegli siti che sono a tema con il tuo” + “Utilizza anchor text con la parola chiave che vuoi posizionare” + ” Analizza i backlinks che già possiedi e dove vedi vai qui oppure clicca qui come anchor text, contatta il webmaster e fallo modificare con le tue parole chiave” = frustrazione ai massimi livelli! Nella testa dell’algoritmo del motore di ricerca Prima di argomentare le mie teorie, spiegando i motivi di tanta frustrazione, è doveroso fare due passi all’interno dell’algoritmo. Se domani ci trovassimo noi a decidere la SERP, quali siti sceglieremmo e, soprattutto, quale sito metteremmo al primo posto se non il nostro blog? ooops… no, la frase corretta è: quale sito secondo noi dovrebbe essere #1 in serp ed in base a quali fattori? Ma ancora piu importante: come potrei NON farmi fregare da alcuni SEO (migliaia!) pagati per questo? Analizziamo i fattori chiave; semplificando: insite – offsite /backlinks /social reaction Insite L’importanza dei fattori insite è necessaria per permettermi (si, sono io l’algo ora) di conoscere la rilevanza di una certa query di ricerca con la pagina. Certo è un fattore manipolabile (ieri con la keywords stuffing, oggi con la semantica) ma, a meno di casi eclatanti, è un dato che devo prendere quasi sempre per buono in quanto devo essere certo di servire una pagina rilevante (non voglio essere certo un “miserable failure”). Offsite /social reactions Anche questo fattore è importante e, ultimamente lo è diventato sempre di piu. Ma anche questo è manipolabile! E quindi quello che posso valutare realmente è solo la reputazione dei follower misurando l’engagement dei loro follower…. Un po’ pochino per dargli un peso importante nei fattori di ranking! Offsite /backlinks Il fattore determinate per il posizionamento in SERP sono ancora i backlinks! Quello che gli altri (chi sono gli altri? web reputation) dicono di noi (come lo dicono – anchor text) Il PageRank! Si, nel 2012 ancora ho bisogno del PageRank. Ok OK chiamiamolo pagerank 2.0 🙂 Anche questo fattore è manipolabile! Infatti proprio il concetto di fare Link Building è di per se “forzare i risultati della serp” e quindi prendersi gioco del sistema. Ma io, algoritmo, non sono stupido! (almeno non dovrei) Ogni lista di anchor text con la stessa keyword che coincide con il titolo della pagina e la keywords density, è per me un evidente tentativo di raggiro. Dovrei forse posizionare al #1 posto chi dissemina il maggior numero di anchor text? Spero che l’algoritmo ragioni già così, altrimenti sarebbe il caso di iniziare (o ha già iniziato in questi mesi?) UnRelated Backlinks La mia teoria è questa, (ora non sono più l’algoritmo) La Unrelated Backlinks Theory! Esempio_1 Se possiedo un blog che tratta di auto e motori ed adottassi i consigli appresi dai vari corsi SEO e libri SEO (non tutti ovviamente, ma nella maggior parte) mi troverei con decine e decine di backlinks da siti a tema. Sempre con argomenti relativi ai costruttori di auto, tipi di motore, interni per auto, tuning, obd etc. Si, certo, avrei fatto link bulding incrementando le attività nel tempo, senza esagerare, un poco al giorno…. come se questo bastasse a non farmi scoprire. Il problema è proprio questo: tutti i backlinks sono a tema! Troppo bello per essere vero! Troppo perfetto per essere naturale! Sarebbe opportuno invece avere backlinks naturali, veramente spontanei come ad esempio da news che riportano una notizia di un personaggio famoso in vacanza in Italia ad esempio nelle colline Toscane e, nel voler apprezzare dal vivo, la bellezza dei paesaggi nei dintroni di Firenze ha deciso di noleggiare una Cinquecento. Proprio sulla parola Cinquecento il link al mio blog dove spiego, ai lettori della news, cos’è una Cinquecento! Non sono forse questi tipi di backlinks a consolidare la reputazione di Wikipedia? Unrelated backlinks! O meglio la relazione la crea il tuo blog! Esempio_2 Adesso invece immaginate di voler posizionare una determinata keyword, sempre seguendo i consigli di cui sopra. Vi trovereste, nel giro di poco tempo, tutti i backlinks con la stessa key negli anchor text! E quelli che potrebbero essere stati inseriti naturalmente, a venir cambiati perche voi stessi avete chiesto ai webmasters di farlo! Si ok, i backlinks sarebbero diluiti nel tempo e poi potreste usare la semantica anche negli anchor text (related e similar keywords) ma non sarebbero comunque naturali! Pensate forse che l’algoritmo non possa vederlo? Invece un bel “clicca qui” come anchor text, indicherebbe un backlink veramente spontaneo che porterebbe sicuramente autenticità al blog! Ovviamente non tutti i backlinks dovranno essere del tipo “clicca qui” perche si dovrebbe comunque facilitare lo spider nell’individuare la relazione con la mia pagina, ma tutto questo dovrebbe essere fatto nella giusta misura! Una regola di vita molto utile è dettata dal principio di Pareto. La regola dell’80/20 (il 20% dei vestiti nel vostro armadio sono quelli che indossate l’80% delle volte che uscite). Quindi per un 20% di backlinks (forzati) che riuscite ad ottenere, dovreste avere almeno un 80% di backlinks naturali (url oppure clicca qui – ecco qui – questo articolo – leggi qui etc). Il mio consiglio è quindi di fare molta attenzione quando si vuole intraprendere una campagna di link building, pensare soprattutto alla reattività sociale scaturita dalla viralità del contenuto. Se poi volete fare link building, forzando alcune keywords negli anchor text, sappiate che prima dovreste riuscire ad ottenere una buona percentuale di backlink naturali, davvero. A quel punto il vostro anchor text sarà solo una linea guida per lo spider e non un tentativo di prendersi gioco del sistema. Autore: @EmanueleEMC, fondatore di Elettronica Open Source, per il TagliaBlog.