Leggendo il post Halloween easter egg: Google protects itself from zombies di Matt Cutts, sono andato ad ispezionare il file robots.txt di Google. Tra i vari Allow e Disallow ho trovato la seguente stringa:

Sitemap: http://www.gstatic.com/s2/sitemaps/profiles-sitemap.xml

Il link non prometteva nulla di buono, quindi l’ho seguito e mi sono trovato di fronte circa cinquanta file di testo contenenti ciascuno più di 2500 link verso i profili di Google. Non so da quanto tempo fosse lì quella sitemap, ma ho pensato che Google stesse per fare il prossimo passo verso il social network definitivo. Personalmente mi risulta davvero difficile riuscire a seguire le evoluzioni che stanno coinvolgendo il Gigante di Mountain View in ambito web 2.0: da OpenSocial, a Google Social Graph API, da Google Friend Connect, a Knol passando per Lively e gTalk, sta cercando di monopolizzare e/o avere accesso a tutte le informazioni personali, agli usi e costumi degli utenti del web. Molte delle ultime novità rilasciate da Google (come Lively o Knol) hanno fatto pensare che il motore di ricerca californiano stesse cominciando a collezionare fiaschi: effettivamente anch’io ho avuto questa sensazione, ma nonostante tutto ora ho il presentimento che le cose non stiano proprio così… Credo piuttosto che al momento stia investendo molto, cercando di infiltrarsi in tutti i settori che coinvolgono direttamente (o indirettamente) la navigazione degli utenti, le loro abitudini e le loro relazioni sociali. Quando penso al marketing legato al social network, mi raffiguro un aereo pronto a decollare che però continua a rullare in pista; si muovono (o si millantano) grandi cifre intorno all’universo delle relazioni sociali web-based, ma è opinione comune che il social web marketing sia ancora in fase embrionale. Di carne al fuoco ne è stata messa molta, forse troppa e forse il problema è proprio questo: gestire decine, se non centinaia, di profili creati su altrettanti social network, richiede praticamente il lavoro di un professionista; ed attualmente tutto il movimento social 2.0 mi da l’impressione di un prodotto realizzato da professionisti del settore, fruito principalmente da professionisti del settore. Io stesso non riesco a reggere il passo: in un solo giorno non riesco a Twittare, pubblicare Video su YouTube e foto su Flickr, aggiornare le connessioni su Linkedin ed i contatti su Facebook… Ci vorrebbero giornate da 72 ore. Probabilmente, il lento lavoro di infiltrazione messo in atto da Google, servirà proprio a risolvere questo tipo di problema; il nostro caro motore di ricerca diverrà il collante per le migliaia di frammenti sparsi nella rete, che compongono il nostro profilo, le nostre abitudini, le nostre connessioni. Con OpenSocial, in particolare con Friend Connect, Google ha dato accesso ad una manciata di API che permettono rendere sociale qualsiasi sito web; è sufficiente fare copia-e-incolla nel proprio sito, di widget già pronte. Qualcuno si starà chiedendo “quanto sociale può divenire il sito in questione” ed “in che modo si possono sfruttare queste potenzialità”. La risposta alla prima domanda è molto semplice: sarà possibile effettuare l’accesso ad un determinato sito web, inviare messaggi e commenti, scrivere recensioni, condividere foto e video etc. La risposta alla seconda domanda è un po’ più complessa, dopotutto le funzionalità attuali di Google Friend Connect non sono nulla di così innovativo: è vero, facilitano il lavoro (permettendo l’accesso con account Yahoo!, Facebook, MySpace, Orkut, Google Talk etc.), ma la era novità sarà data dall’uso fantasioso che se ne riuscirà a fare. Voi avete in mente nulla? Proviamo a progettare un sito GoogleFriendConnect-Based? Autore: Francesco “DAG” D’Aguanno (per il TagliaBlog).