Ok, stavo scherzando, non voglio avere la presuntuosa idea che non si possa scrivere altro, ma dato che se ne parlava qui sul blog del Taglia (Taglia, aggiungi il link please? “fatto!”). L’attacco mi serve per dire che non vi darò quella che qualcuno ha chiamato un’informazione frammentata, ma tenterò di esaurire l’argomento, compatibilmente col fatto che si tratta di un post ed ovviamente con le mie conoscenze. Se leggete con calma, sino in fondo, non avrete bisogno di venire al mio corso (Taglia, non mettere il link 😛 “invece, caro il mio fradefra, il link lo metto… così qualcuno viene al corso a tirarti i pomodori”  😛 ). Detto questo, iniziamo, per punti, non necessariamente in ordine di importanza.

Prerequisiti

Ok, chiariamo, non è un corso accelerato di posizionamento, quindi non sto a raccontarvi del Title, della Description, degli H1, ecc. ecc. Do per scontato che quelli li conosciate, che sappiate come scriverli ecc. ecc. Comunque, vi basta una rapida ricerca, s’è già detto tanto, non mi aggiungo anche io.

Italiano

Tanti di voi si stupiranno, ne sono sicuro, ma se mi date qualche ora ve lo dimostro. I MdR conoscono l’italiano e scrivere bene è fondamentale, non solo per l’Immagine ed il traffico, ma anche per il posizionamento. No, non chiedetemi di spiegarvelo, credeteci e basta. Se non ci credete, peggio per voi e meglio per me. Avrò un po’ di concorrenti SEO in meno 😛 Poi magari qualcuno di voi potrà tentare di convincere il Taglia a farmi fare un altro articolo su questo interessante e controverso tema attualmente discusso solo su certi corridoi SEO. Ovviamente io rifiuterò 😛

Distinzione tra articoli interni ed articoli esterni

Intanto va fatta la precisazione che gli articoli si distinguono in due grandi categorie: quelli destinati ad andare sul sito; quelli destinati ad andare su altri siti, con link al nostro sito. Si scrivono in modo diverso, stile diverso e persino criteri d’ottimizzazione diversa. Quindi, cominciamo a stabilire per ogni articolo che fine farà ed è ovvio che lo stesso articolo non si usa per entrambe le cose. I Motori di Ricerca (d’ora in avanti MdR, che altrimenti ottimizziamo per MdR invece che per Article Marketing 😛 ) ringrazieranno, tanto. Un criterio fondamentale è che l’Article Marketing può risultare penalizzante, in alcuni settori, se ad una crescita esterna non corrisponde la crescita interna. Un articolo in casa e quattro o cinque fuori. Non state a prendere appunti, l’aritmetica del criterio non è scientificamente dimostrata, invece è dimostrata la regola in sé. Se fate uno e sei è uguale.

Tema

Ecco, importantissimo. Voler la botte piena e la moglie ubriaca non è possibile. Ogni articolo, interno o esterno, affronta uno ed un solo tema, sempre e comunque. Due temi? Due articoli! Come si sceglie il tema? Beh, non sono qui a tenervi lezione sull’analisi delle chiavi, via, sciò, questo dovete aperlo per conto vostro 😛 Il tema deve essere affrontato sempre con più articoli. Fare un solo articolo per un tema, non ha senso. Tempo perso, meglio andare a mangiare una pizza, il risultato sarà lo stesso.

Lunghezza del testo

Un articolo con meno di mille caratteri è come un invito a cena con la ragazza dei nostri sogni, che si conclude al dolce perché lei ha fretta di tornare a casa a vedere l’ultimo telefilm. Fate voi 😛 Io preferisco invitarla quando so che ha tempo per restare con me (ed ovviamente lei inventa una scusa e va via lo stesso 😛 ). In sostanza, un articolo deve avere almeno 1.000 caratteri, meglio 1.500, se avete soldi (vi ricordo che il tempo è danaro) 2.000. Da 2.000 in poi, per quanto riguarda i MdR è tempo buttato, in relazione al cambiamento di performance. Meglio due articoli di duemila che uno di quattromila. Attenzione, qui entra in ballo la prima differenza tra articolo interno ed articolo esterno, perché il criterio potrebbe essere diverso. Non c’è regoletta matematica da seguire, serve il buonsenso. Un articolo interno su un aspetto specifico di un tema complessivamente ben trattato ed approfondito su decine di pagine del sito, per entrare ed alla grande potrebbe avere anche solo dieci righe. Un articolo esterno invece no, ha bisogno di parecchio di più, soprattutto se su un sito di Article Marketing classico.

Chiave da lavorare

Un solo tema ed a maggior ragione l’articolo si ottimizza per una sola chiave. Attenzione, non sto dicendo che vi si inserisce una sola chiave, anzi, guai a farlo. Se fatto bene l’articolo sarà visibile per molte chiavi, ma l’ottimizzazione è solo per una. Sceglietela e non state a girarci attorno. Se non potete o non sapete scegliere tra due, scriverete due articoli. Attenzione, non è detto che la chiave lavorata sia visibile. Qui infatti entra ancora una volta in gioco la differenza tra articolo esterno ed articolo interno. Un articolo esterno quasi sempre ha l’obiettivo di spingere il posizionamento di un sito “linkato”, non di salire. Un articolo interno quasi sempre ha l’obiettivo di salire. Vi pare che possano essere scritti ed ottimizzati allo stesso modo?

Glossario

Ecco, appunto, parliamo del glossario. Sino a qualche anno fa, si scriveva un articolo con dentro un paio di ripetizioni della chiave e poco altro e l’articolo saliva e/o spingeva. Non funziona più così. I MdR si sono fatti furbi e se a fronte di una chiave non vedono parte moderata del restante glossario, sgamano il novello SEO e gli mettono un flag addosso da cui sarà difficile liberarsi 😛 Quando ottimizzate un articolo per una chiave è importante che vi siano contenute altre chiavi, moderatamente e mai le stesse (altrimenti ottimizzate per loro, invece che per la vostra). Se puntate sulla chiave A, l’articolo 1 conterrà la chiave A e B, l’articolo 2 conterrà la chiave B e C, l’articolo 3 conterrà la chiave A e C. No, non è la formula esatta. Volevo solo spiegarvi grossomodo il criterio.

Titolo

Nel titolo ci va la chiave, ma se il titolo corrisponde al Title, non è detto. Ci sono settori in cui la cosa potrebbe essere estremamente negativa, soprattutto se la chiave è innaturale e costosa. Anche qui vi è differenza tra articolo esterno ed articolo interno. La presenza della chiave nel titolo e nel title aiuta il posizionamento del sito puntato da un link contenuto nel testo, ma ovviamente potrebbe portare l’articolo stesso a salire e non è detto che è quello che si vuole. Stateci all’occhio, quindi. Il titolo non dovrebbe mai superare le 6 o 7 parole, il title NON DEVE superare le 5 parole. Inoltre uno e l’altro non devono essere uguali alla chiave secca, ma contenere un po’ di fuffa. Io la chiamo così. Perché? Perché un titolo ed un title esattamente uguali alla chiave puzzano di SEO lontano tre miglia e la cosa non funziona più da anni. Match al 75% e non si sbaglia troppo.

Struttura del contenuto

Organizzazione, organizzazione, organizzazione. Un articolo ha una parte introduttiva che spiega il tutto, poi si tratta ogni singolo aspetto, quindi si riprende e conclude. Come ci insegnavano i professori d’Italiano alle medie. Avevano ragione ed anche i MdR lavorano così ed è stato innumerevoli volte dimostrato con sistemi più scientifici di quanto io vi abbia esposto. Vedete che il saper scrivere in Italiano è importante? Per inciso, provate a dare un’occhiata a questo stesso articolo, nel suo complesso… Considerazioni al volo. Evitate gli spaghetti, il passar di palo in frasca, il fare parentesi non pertinenti, l’inserire temi caldi in articoli su altri temi freddi, ecc. ecc. (esempio parlare di problemi sociali in articoli tecnici, non avreste scampo).

Link al sito

Ovviamente stiamo parlando di articoli esterni (ecco ancora una volta la differenza). Deve esserci un link alla home ed uno ad una pagina interna fortemente a tema col link, con l’articolo e con la chiave che ci interessa. Se la chiave è la stessa per cui è stato ottimizzato l’articolo, tanto di guadagnato (occhio, però, potrebbe salire lui e lasciarvi con l’amaro in bocca). Se mettete più link alla stessa pagina o su qualche immagine, nofollow sui link eccedenti. Di link vivi, ne deve restare solo uno, per far sì che lo spider passi da dove noi vogliamo.

Link out-bound

Ovviamente siamo nel caso di articoli interni. Qui vi sono due scuole di pensiero che da anni si danno battaglia. Ognuna delle due ha motivazioni da vendere e ragioni plausibili. Ognuna delle due non può dimostrare scientificamente d’aver ragione e che l’altra ha torto. Io faccio parte di quella scuola che ritiene che ogni pagina dovrebbe aver uno o due link outbound. Posso spiegarvi perché, non posso dimostrarvi d’aver ragione. Il tutto si riassume con una sola frase. Google è una società, deve pagare gli stipendi e per pagare gli stipendi deve avere link da proporre ai suoi utenti. Amen.

Quali e quanti siti?

Dipende molto dall’obiettivo che ci si è posti, decidere se è meglio avere dieci articoli su un unico sito o due articoli su cinque siti. Se l’obiettivo è far traffico, individuato un sito importante potrebbe aver senso porre lì tutti gli articoli, magari per aspetti diversi o temi diversi (ovviamente sempre collegati al dominio di conoscenza rappresentato dal nostro sito). Se invece l’obiettivo è far branding, ci si sposta di più verso la diffusione su più siti, anche se il traffico di siti noti è ancora importante. Se l’obiettivo è il posizionamento, sulla maggior parte dei siti di Article Marketing avere due o tre articoli è più che sufficiente e non val la pena di insistere. A questo punto, non farei troppe distinzioni tra i tanti siti. Mettiamo gli articoli in tutti. Punto. Unica eccezione, sono i siti veramente noti o molto attinenti col nostro o con forte traffico. Se abbiamo modo di pubblicare i nostri articoli su questi siti, soprattutto se non sono dichiaratamente siti di Article Marketing, meglio. Non per fare un torto ai siti di Article Marketing (io stesso ne ho un paio, nell’ombra 😛 ), ma perché incontestabilmente chiunque abbia misurato le performance si è accorto che non c’è paragone. Diciamola tutta, per spiegarci a chiare lettere. Per noi del Web Marketing, mettere un articolo su Marketing Routes o qui dal Taglia, è ben diverso che metterlo su decine e decine di altri siti. Se no, che io che ci starei a fare? Solo per fare una cortesia all’amico Davide? Suvvia, non sono mica un buon Samaritano e neppure vorrei spacciarmi per tale. Chiaro e tondo, questo due ore trascorse scrivendo quest’articolo mi renderanno molto più che…  vabbè, mi interrompo per discrezione 😛

Costi dell’Article Marketing

Scrivere articoli sicuramente è uno dei modi più efficaci per posizionare un sito, fare branding on-line, avere traffico. Lato negativo, costa molto. Infatti raramente un buon articolo si scrive in meno di una o due ore e conosco persone che impiegano quattro ore per scriverne uno. Quest’articolo poi si potrà usare su un solo sito, il nostro o quello di qualcuno che pubblica. Dieci articoli, venti ore. Se ragionate in termini di stipendio, potete fare i conti da voi. Se fate tutto ciò solo per Link Popularity, lasciate perdere, ci sono sistemi decisamente più efficienti.

Link Popularity

Ok, visto che l’abbiamo introdotta, facciamo due considerazioni. L’Article Marketing non deve avere come obiettivo la Link Popularity, perché paghereste un costo enorme. Comunque, se avete deciso che questo è il vostro obiettivo, allora teniamo presente che la divisione tra articoli interni ed articoli esterni è fondamentale. Se volete che l’articolo acquisti link in-bound, si suppone che sia destinato al sito. Sarà esaustivo, tratterà di temi di grande interesse e sarà scritto in modo da essere lui il destinatario di link che qualcuno (si spera) vorrà mettere sui propri siti. Se invece l’articolo è destinato alla pubblicazione esterna, guai a scriverlo in modo da candidarlo ai link. Viceversa dovrà essere scritto in modo da attirare traffico ed interesse, ma non dovrà esaurire un argomento o quanto meno lasciare dei punti sospesi e presentare una risorsa sul vostro sito, che sarà il vero punto finale del link dell’interessato. Ovviamente deve essere scritto bene, essere ottimizzato (magari per una chiave corollaria, non per la vostra) ed essere autorevole. Il proprietario del sito di Article Marketing vi ringrazierà perché avrà un buon contenuto su cui porre i suoi AdSense 😛 , voi sarete i destinatari dei link di chi legge e gradisce. Vi chiedete come mai allora io non metta un link ad una mia risorsa in quest’articolo? Bella domanda, ma la risposta non è a tema con quest’articolo, semmai potrà essere il tema di un altro.

Conclusioni

Ovviamente sono bel lontano dall’aver esaurito il tema. Molto altro ci sarebbe da dire sull’Article Marketing (i SEO noteranno l’uso della Conclusione per ripetere la chiave, a buon intenditore…), ma ovviamente solo con grande presunzione si potrebbe pensare di farlo con un solo post. Presuntuoso un po’ lo sono, ma non così tanto 😛 Ciaooooo Autore: Francesco de Francesco di YoYo – Formazione rotolante, docente Web Marketing e consulente.